22 settembre 2006

Dal duello allo sport - Il tocco della spada

Dal duello allo sport - Il tocco della spada
E' il titolo della mostra che ripercorre l'evoluzione della scherma e che sarà allestita dal 28 settembre al 7 ottobre nella sede storica della Provincia di Torino in collaborazione con il comitato organizzatore dei Campionati mondiali di scherma.
Una mostra che presenta armi, fra cui quelle sabaude utilizzate durante la battaglia di Solferino e la raccolta di lame provenienti da collezioni private e da quella dell'Associazione Italiana Maestri di Scherma, else, maschere, capi di abbigliamento e stampe d'epoca.

Per la prima volta una parte della collezione Longhi è esposta al pubblico, in occasione di un evento schermistico raro, come i mondiali di scherma in Italia.
Sono grato al Dott. Silvio Longhi, che ha donato i pezzi pregiati raccolti in anni di appassionata ricerca e profondo studio; e alla Pro Patria Scherma di Busto Arsizio, destinataria e custode di questo primo nucleo che riveste un particolare interesse. Armi ed accessori riguardano, infatti, proprio il periodo di transizione fra la scherma per il duello sul terreno e quella agonistica.
Possiamo ammirare, quindi, fioretti, spade e sciabole che segnano la fine dell'evoluzione cruenta delle armi per la contesa d'onore: o - solo per le sciabole - per l'utilizzo in battaglia da parte della cavalleria.
Contemporaneamente, modellate su quelle, si perfezionano le armi sportive, in cui la ricerca della sicurezza diviene prioritaria. Dapprima, come da secoli per le armi da allenamento, con bottoni in punta ed eliminando il filo tagliente; poi con l'utilizzo di acciai e tempere che hanno reso le lame fin troppo flessibili, riducendo drasticamente il rischio di rotture pericolose.
Le armi, si sa, colpiscono più di ogni altra cosa la fantasia dei visitatori. Ma è giusto qui sottolineare un aspetto della collezione, che la rende forse unica al mondo. La presenza di materiale accessorio in ottimo stato -maschere, piastroni, guanti - che, per la sua deperibilità, è destinato inesorabilmente a perdersi. Non ricordo di aver mai visto, altrove, pezzi così ben conservati.
Possiamo, così, renderci conto del fervore schermistico di un'epoca, quella a cavallo tra la seconda metà dell'ottocento e il primo novecento, in cui sono fioriti splendidi trattati - il Masaniello Parise, fra questi, del 1884, testo ufficiale della gloriosa Scuola Magistrale Militare italiana - e hanno avuto il loro periodo di gloria numerose ditte produttrici di tanti modelli di armi e di accessori schermistici, in una laboriosa e continua ricerca di perfezionamento.
Forse non a tutti interessa questa possibilità di lanciare un fuggevole sguardo sulla storia della nostra amata disciplina sportiva. Ma da anni si registra una lodevole inversione di tendenza, che la Fis e l'Aims devono e vogliono incoraggiare. Le radici del nostro sport sono profonde e vigorose, ma dobbiamo ogni volta riscoprirle e ricordarle ai più giovani, perché siano consapevoli della bellezza e della nobiltà dello sport che hanno scelto.
Desidero perciò ringraziare in modo particolare il Comitato Organizzatore dei Mondiali di scherma di Torino 2006, che ha avuto la sensibilità di riconoscere il valore di questa opportunità, e si è adoperato per realizzarla.
Infine, un ringraziamento ed una lode a due giovani schermitori ed istruttori, Marta Cammilletti e Andrea Cavalli, che si sono impegnati a fondo nel lavoro di catalogazione, e sapranno comunicare ai visitatori le emozioni e l'interesse che per primi hanno sperimentato.
Giancarlo Toràn
Presidente
Associazione Italiana Maestri di Scherma

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