16 dicembre 2007

La misura nella scherma

Pubblichiamo un interessantissimo articolo tecnico del Maestro Giancarlo Toràn.

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La misura nella scherma
Tempo, velocità e misura: la più importante è la misura, dicevano i vecchi Maestri. Ed anche i nuovi: i presupposti per la buona riuscita di un’azione schermistica non sono cambiati.
Se la misura è così importante, dobbiamo spiegare bene cos’è, e come si allena la capacità di gestirla.
Misura, nella scherma, è la distanza fra i due avversari che si fronteggiano. Una distanza variabile, che dipende da molti fattori. Non si misura in centimetri, ma si deve saper valutare, gestire, prevedere. Una delle prime cose che s’imparano, nelle sale di scherma, è mettersi alla distanza giusta per portare un colpo. Da fermi (senza muovere le gambe, a piè fermo, come si diceva): cioè a stretta misura; con l’affondo, e quindi a misura giusta, o d’allungo, o d’affondo; camminando, vale a dire con un passo avanti seguito dall’affondo. L’avversario è fermo, si valuta la distanza, si decide il movimento necessario. Nei trattati classici le misure, per gli esercizi, sono tre: quelle sopra indicate.

In testi più recenti, salgono a cinque: nella spada, ma anche nella sciabola, si può colpire il bersaglio avanzato con un passo avanti e affondo; nella spada, in particolare, è utile esercitarsi nelle rimesse a misura molto ravvicinata, al limite del corpo a corpo. Ma è bene rilevare che si tratta di distinzioni didattiche: la realtà è molto più complessa, e le sfumature sono infinite. Per imparare a valutare (per iniziare ad imparare), si danno dei punti di riferimento, che bisogna prendere con una certa elasticità, date la possibile differenza fra le altezze. Per la giusta misura, ad esempio, ai tempi di Masaniello Parise ci si metteva in guardia con l’arma in linea, e con le punte che superavano le cocce avverse di circa quattro dita. Allora la guardia di base era più ampia, e l’affondo più corto: ci si muoveva meno velocemente, considerando non la moderna pedana, ma il terreno del duello, che non permetteva errori. Oggi, un buon riferimento iniziale, più pratico, potrebbe essere quello delle punte sulle cocce. Un esercizio utile: si prende una certa misura, ad esempio mettendosi in guardia, arma in linea, con le punte che toccano le cocce avverse (o la piega del gomito, o il petto, o la metà della lama dell’altro...); poi ci si scambia di posto, tenendo l’arma in prima posizione. Uno dei due, a questo punto, dovrà ritrovare la misura stabilita, guardando l’altro (e non riferimenti vari sulla pedana). Infine, entrambi rimettono l’arma in linea, e verificano se la misura è di nuovo quella preordinata. Cosa si guarda, in questo caso, per la maggiore efficacia? Una domanda interessante che meriterà una risposta approfondita, in altra sede. In seguito, s’impara a mantenere una data misura: quando l’avversario (o il Maestro, o il compagno di esercizi) fa un passo avanti, si fa un passo indietro, o viceversa, per mantenere inalterata la distanza fissata. Uno si muove per primo, l’altro segue, prontamente, ma pur sempre dopo un certo tempo, seppure minimo: il tempo di reazione semplice ad uno stimolo visivo, circa due decimi di secondo. Essenziale, per l’efficacia di quest’esercizio, è la verifica: chi guida (chi decide se e quando andare avanti o indietro) deve frequentemente fermarsi, e controllare se la distanza è rimasta la stessa. Altrimenti, è solo ginnastica per le gambe, ma non per la mente.

Mantenere una data misura: quale, e perché? Se l’avversario avanza per toccare, non basterebbe starne lontano il più possibile? No, e per due buoni motivi. Il primo è evidente: non si può arretrare all’infinito, perché il terreno, la pedana, è limitata. Conviene arretrare quanto serve per non prendere la botta, ma non di più. Il secondo lo è un po’ meno: la botta non si deve prenderla, ma bisognerà anche metterla, e per farlo si deve stare abbastanza vicini. Quando l’avversario si ferma, o non ha l’iniziativa, conviene essere sufficientemente vicini da renderci pericolosi a nostra volta. Già, ma quanto vicini, e quanto lontani? Non è questione di centimetri, l’abbiamo già detto, ma di sicurezza. Se l’altro parte, devo fare in tempo ad allontanarmi. Lo spazio che mi serve dipende dalla velocità che lui ci mette a percorrerlo, e da quella che io ci metto ad arretrare: devo vederlo, reagire, e intanto lui si è avvicinato un po’; e devo muovermi all’indietro, per tenermi fuori portata quando tirerà il colpo. Siamo già geneticamente attrezzati per “sentire” questo spazio, e questo tempo: dobbiamo solo adattarci allo strumento che prolunga il nostro braccio, ed essere molto attenti, per non lasciarci sorprendere.

Esercizio: il mio avversario tira una botta dritta al petto (in affondo, o con uno o due passi avanti prima dell’affondo, a scelta di chi tira il colpo), e poi torna in guardia, in atteggiamento di invito. Io arretro quanto basta per evitarla (il minimo possibile), e “rientro” con una botta dritta, quando lui torna in guardia, sempre sull’invito: in questo esercizio non si deve parare. Per riuscire a toccarlo, devo essere pronto a ripartire, e questo richiede equilibrio e buona posizione di guardia (gambe ben piegate); e devo arretrare il minimo indispensabile. Devo farmi quasi sfiorare dalla sua punta, se sono bravo: se ho un ottimo “controllo” della misura. Il gioco può continuare all’infinito (ottimo allenamento per le gambe) se il primo, a sua volta, dopo aver tirato il colpo, arretra per evitare quello del suo compagno di esercizi, e si tiene pronto per “rientrare” a sua volta. E così fino a quando uno dei due non sarà riuscito a toccare: in genere, quello che ha meglio conservato l’equilibrio e la distanza, ed ha ottenuto (lasciandosi avvicinare di più) che l’altro si scaricasse del tutto, convinto di toccare. Stare lontano è facile, e istintivo.
Stare vicino è più difficile: ci si deve addestrare a farlo. Quando si diventa bravi, la misura si “sente”. Si avverte nettamente la differenza fra la misura di sicurezza, o di controllo, e l’esser “dentro” la misura. Nel corso dell’assalto di scherma, si “entra” e si “esce” dalla misura. Quando si entra (la vera “giusta” misura: molto vicina a quella di Masaniello Parise), è per tempi brevissimi: per concludere con il colpo, o per tornare al sicuro dopo aver fatto una finta, o perché le condizioni trovate (atteggiamento, movimento dell’altro) non sono quelle sperate. Se sono pronto ad entrare, perché ho preparato io la situazione, posso far partire immediatamente l’azione risolutiva. Se non sono pronto, perché è l’altro che ha preparato, mi accorgerò con ritardo dell’opportunità, e difficilmente riuscirò a sfruttarla, se non lo avrà già fatto lui. Ritardo: come già detto, parliamo di un ordine di grandezza intorno ai due decimi di secondo, il tempo di reazione semplice. Da qui, l’importanza dell’iniziativa, e della provocazione.
L’iniziativa è di chi avanza per primo; la provocazione efficace (invito, azione sul ferro, finta – col ferro o col corpo) è di chi entra in misura per sua scelta e iniziativa, o decide il momento in cui lascerà che l’altro (cui ha ceduto l’iniziativa) possa entrare. Il controllo stretto (al limite dell’entrata in misura) permette una provocazione efficace. Come ho già scritto altrove, da un punto di vista tattico le misure importanti sono due: quella di controllo, e quella di azione. Fuori, e dentro: ma appena fuori, se il controllo è buono. Ho chiamato “zona critica” o “punto critico” la zona di confine: dove funzionano le finte, per i vari usi che se ne possono fare (per colpire, scandagliare, bloccare, programmare l’altro, ecc.). Un atleta esperto sa porsi al limite della zona critica, e restarci con tranquillità. Da lì può tenere sotto pressione l’avversario, e punirlo con facilità e prontezza quando sbaglia: e lo fa muovere, più volte e nei due versi, per farlo sbagliare di più, e per interpretarne meglio possibilità ed intenzioni.
E se entrambi gli avversari sono esperti? Qui siamo nel vivo della scherma: i campioni prevedono, programmano, e scommettono. Anche se, molto spesso, non si rendono neanche conto di farlo. Prevedono: se parto per raggiungere il mio avversario, che è fermo, valuterò la distanza da percorrere. Ma, non appena mi muovo per raggiungerlo, lui potrà anche arretrare, rendendola più lunga; o avanzare, abbreviandola. Se avanzo “a vedere”, cioè lentamente, l’altro può facilmente andar via. Se attacco al massimo della velocità, l’altro può frustrarmi chiudendo la misura. Se, però, gli ho dato i segnali giusti (più volte in precedenza, programmandone in qualche modo le risposte; o subito prima, ingannandolo sulle mie intenzioni alla partenza), posso prevedere quello che farà. La certezza, però, non l’avrò mai. Devo scommettere con me stesso che sarà così, e rischiare. Se sarò determinato, capiterà spesso che l’azione sbagliata possa avere successo; se esiterò, potrò facilmente trasformare in errore l’azione giusta.
Perché? Provo a chiarire con un esempio. Se parto deciso in controtempo (entro in misura fingendo l’attacco, per parare l’uscita in tempo) ma l’altro non tira, io paro a vuoto e completo l’azione tirando il colpo, avrò buone probabilità, pur avendo sbagliato la previsione, di mettere a segno la botta: se l’errore non è dovuto alla maggiore intelligenza dell’altro, mi resterà il vantaggio dell’iniziativa. Inoltre, se non mi ha fermato con una contraria (una finta in tempo, ad esempio), quasi certamente neanche lui ha previsto, e quindi il seguito è lasciato al caso, ed agli automatismi. Se, invece, ho previsto giusto, ma esito entrando in misura, la mia esitazione potrà farmi parare in modo insufficiente, o darà il tempo all’altro di rimediare in altro modo. Morale: se hai deciso, vai e non voltarti indietro. In altre parole: quando si entra in misura, le azioni diventano a circuito aperto. Non c’è tempo per rielaborare il feedback (come nelle azioni dette a circuito chiuso). C’è un tempo per elaborare (misura lunga) e un tempo per agire (misura breve, o di azione).
Ora, possiamo approfondire un po’ qualche altro dettaglio. Se devo parare, o devo colpire, l’efficacia del mio gesto dipenderà dalla velocità di entrambi. E’ più difficile parare un colpo velocissimo, piuttosto che uno lento (a parte il cosiddetto “tempo falso”, che è un’altra cosa). Controllare significa reagire dopo aver visto (più in generale, dopo uno stimolo sensoriale), secondo un dato programma. Nella scherma ciò porta spesso a muoversi nella stessa direzione dell’altro: se lui avanza, io arretro; e viceversa, perché anche chi avanza controlla, per attaccare dalla misura adatta (e dopo aver trovato le condizioni adatte). Questo fa sì che la velocità relativa di un attacco, che è quella che conta, possa essere drasticamente ridotta, muovendosi rapidamente nella stessa direzione, arretrando.
Un arresto di spada (l’arma in cui la differenza di tempo apprezzabile è determinata dal cronometro, ed è minima: metà di un decimo di secondo) al bersaglio avanzato, ad esempio, può essere tirato con una certa tranquillità, se siamo bravi ad arretrare rapidamente: perché la velocità relativa del colpo in arrivo diventa molto bassa. Addestrare l’allievo a questo è importante: a volte, la fretta di arrivare prima porta a tirare il colpo troppo presto, col braccio contratto. Non si fa a tempo ad angolare, ad opporre correttamente, o a dirigere bene la punta. Bisogna addestrare l’allievo a sentirsi tranquillo (se le gambe sono pronte) con la punta dell’avversario ben vicina al proprio corpo; o a tirare ad un bersaglio sufficientemente arretrato, col solo vantaggio di qualche centimetro: con velocità relativa prossima a zero, è più che sufficiente per evitare il doppio. Per ricercarlo, invece, conviene andare incontro all’avversario, sommando le due velocità. Gli stessi principi si possono applicare alle parate, o agli attacchi. Richiedono anch’essi un controllo attento della misura, e quindi della velocità relativa: anche, ma non solo. Se siamo di altezza e velocità diversa, la zona critica non sarà la stessa per entrambi (senza contare la profondità differente cui poter colpire, se vi sono anche i bersagli avanzati, che richiedono abilità particolari). Posso sentirmi al sicuro ad una certa distanza, che però è troppo lunga per il mio avversario: per entrare in misura, lui dovrà avvicinarsi un po’ di più. Sarò avvantaggiato se riuscirò a tenere il mio avversario fra le due distanze critiche, la mia e la sua: io sarò sempre al sicuro, lui sempre in pericolo. Il costo maggiore, anche in termini di risorse mentali (l’attenzione ha un costo elevato), lo sopporterà lui: che avrà interesse a tenersi fuori dalla maggiore delle distanze critiche, o a superare con la massima rapidità l’intervallo in cui è il solo ad essere in pericolo.

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Altezza e velocità, di entrambi, determinano le distanze critiche. In genere, chi è più piccolo è anche più rapido, e in qualche modo compensa la differenza. C’è però un altro fattore, molto importante, da prendere in considerazione: quello psicologico.

Alla base di tutto, c’è la valutazione della distanza, che è fortemente influenzata dagli stati d’ansia. Si tende a sentirsi sicuri da una distanza maggiore di quella necessaria, o semplicemente la si legge male: come quei bambini che disegnano le monete più grandi, se sono più poveri. Riuscire a star tranquilli e rilassati, ma ben reattivi, a distanza ravvicinata, è una grande virtù: e bisogna lavorare molto e bene, anche su altri piani, per acquisirla o rafforzarla.
Appare chiaro, ora (me lo auguro, almeno), che la battaglia vera, preliminare, non si fa sul piano delle contrarie tecniche (io paro, tu fai la finta e cavazione), ma sul piano della misura. Può accadere che entrambi, convinti di aver capito le intenzioni dell’altro, acconsentano insieme all’entrata in misura: a quel punto, si confrontano le azioni tecniche, e si vede chi ha previsto giusto. Come al poker, insomma. Più spesso, si entra in misura dopo una vera battaglia: vince chi ha potuto stabilire il tempo, il momento esatto dell’entrata in misura, quando l’altro non è pronto. Dalla misura siamo arrivati al tempo: ma questo è un altro argomento, anche se strettamente legato al primo.

Giancarlo Toràn

10 luglio 2007

E' scomparso il Maestro Giuseppe Stefanelli

Roma - La scherma italiana piange la scomparsa del Maestro Giuseppe Stefanelli, sottratto prematuramente all’affetto della famiglia da un male incurabile.
Grande figura di tecnico e di educatore, nel corso della sua carriera Stefanelli ha saputo forgiare campioni che hanno dato lustro e regalato successi alla scherma italiana nel mondo.
In questo momento di grande dolore, la Federazione Italiana Scherma si stringe in un ideale abbraccio alla famiglia e alla Società del Giardino di Milano, dove Stefanelli insegnava.

Giuseppe Stefanelli, nato nel 1946, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha iniziato ad esporre nel 1971 accumulando significative esperienze.
Dalla formazione giovanile tecnico/pittorica con Pippo Spinoccia, seguendo i corsi alla Scuola degli Artefici, all’approfondimento di critica d’arte con Raffaele De Grada durante gli studi accademici, fino all’incontro con la dimensione estetica/progettuale di Bruno Munari e Roberto Sambonet, la cui amicizia e sprone convince Stefanelli a esporre la prima personale nel 1982.
A questo segue la proficua collaborazione con la critica d’arte Patrizia Serra fondatrice della galleria d’arte Spazio Temporaneo a Milano che presenterà diverse personali dell’artista. Stefanelli è anche maestro di scherma, disciplina nella quale ha vinto due campionati mondiali, e ha collaborato con Rudolph Nureyev nell’allestimento delle coreografie dei duelli di “Giulietta e Romeo”, andato in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1981.
Il percorso artistico di Stefanelli prende le mosse da un solido impianto figurativo per approdare alla dimensione informale/materica. Da diversi anni la ricerca è incentrata sul rapporto della struttura della scrittura in relazione al gesto ritmico di esecuzione e la dimensione lirica nello spazio rarefatto della superficie pittorica.
Dagli anni ’80 tiene corsi di pittura e composizione i cui metodi antiaccademici sono fondati sulla dimensione della relazione di gruppo e i cui risultati hanno portato alla realizzazione di varie esposizioni collettive di pittura.
Le opere di Stefanelli fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

fonte: www.stefanelli.info

22 giugno 2007

Campionati Italiani Assoluti a Napoli

DOPO 33 ANNI DI ASSENZA TORNANO A NAPOLI GLI ASSOLUTI DI SCHERMA (PALABARBUTO, 12-15 LUGLIO)IL 22 GIUGNO – ORE 11.30 - ALL’HOTEL MEDITERRANEO LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE.
Dopo 33 anni di assenza tornano a Napoli, organizzati dal Club Scherma Napoli, i Campionati Italiani Assoluti di Scherma – Trofeo Interporto Campano.

Si svolgeranno al Palabarbuto dal 12 al 15 luglio prossimo. Il prestigio e l’importanza della manifestazione sono di tutta evidenza. Si tratta infatti del principale appuntamento della scherma italiana, in occasione del quale vengono assegnati i sei titoli di campione italiano assoluto ai migliori schermidori di ogni specialità ed altrettanti scudetti tricolore alle sei squadre che si dimostreranno più forti nelle rispettive armi. La scherma è, in assoluto, la disciplina che ha conquistato più medaglie per l’Italia alle Olimpiadi dell’era moderna (107) ed ai Campionati del Mondo (270). Ai Campionati Italiani Assoluti individuali acquisiscono il diritto a partecipare i 36 migliori schermidori per ogni arma. Saranno presenti a Napoli tutti i più importanti esponenti della scherma italiana: tra gli altri, Margherita Granbassi, Aldo Montano, Gigi Tarantino, Giampiero Pastore, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Alfredo Rota, Andrea Cassarà, Salvatore Sanzo, Paolo Milanoli, solo per citare quelli vincitori di medaglie olimpiche e mondiali.

La conferenza stampa di presentazione dei Campionati Italiani Assoluti di Scherma – Trofeo Interporto Campano, si svolgerà il 22 giugno 2007, nell’Hotel Mediterraneo, in Via Nuova Ponte di Tappia n. 25. All’incontro con i giornalisti è prevista la partecipazione del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, del presidente della Provincia di Napoli, Riccardo Di Palma, del sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, del presidente della Federscherma, Giorgio Scarso e di numerose altre autorità del mondo politico, istituzionale, imprenditoriale e sportivo.

07 giugno 2007

Sessione estiva Esami

Gli esami per Istruttori Nazionali avranno inizio alle ore 9.00 di sabato 7 luglio con proseguimento alle ore 9.00 di domenica 8 luglio presso la palestra Comunale di Norcia.
Gli interessati dovranno comunque fare riferimento, una volta giunti a Norcia, alla segreteria dei corsi estivi, presso l’Hotel Europa (Viale Europa,7 Tel 0743/816304).
Con successiva lettera, che sarà inviata soltanto agli Aspiranti Tecnici, verrà comunicato l’ordine di chiamata per gli esami, sia per sabato che per domenica.
Si chiarisce, ove fosse necessario, che la sola partecipazione ai corsi estivi, non da diritto automatico a poter sostenere gli esami.
Gli interessati dovranno presentarsi il giorno stabilito con l’equipaggiamento schermistico idoneo e a norme FIE, oltre al piastrone per dare lezione.
Per coloro i quali volessero pernottare a Norcia la sera di venerdì 6 o sabato 7, è pregato di fare richiesta a questa segreteria. Ricordiamo che la pensione completa ( bevande incluse) è pari ad € 41,00 giornaliere con sistemazione in camera doppia o tripla.

01 giugno 2007

Il Trofeo Luxardo

Questo libro nasce dal desiderio di celebrare il traguardo invidiabile dei primi cinquant’anni di vita raggiunti dal Trofeo Luxardo. La manifestazione padovana rappresenta per la scherma di sciabola quello che Wimbledon rappresenta per il tennis. È la competizione internazionale più importante dopo l’Olimpiade e il Campionato del Mondo, quella in cui ogni sciabolatore vorrebbe trionfare.
Il Trofeo Luxardo non è solo una competizione sportiva, è un microcosmo fatto di incontri, di conoscenze, di amicizie. Proprio grazie alla realizzazione di questi valori fondamentali dello sport, il Trofeo è riuscito a superare le barriere imposte dalla guerra fredda, che per lungo tempo fa da sfondo alle vicende sportive narrate in questo libro. Il lungo cammino viene ripercorso anche grazie ad una ricchissima documentazione fotografica e assieme a tanti protagonisti di ogni parte del mondo e di ogni tempo, che hanno voluto raccontarsi in un amarcord dimostrando quanto questo torneo sia stato una tappa importante della loro vita non solo schermistica.

Il Trofeo Luxardo - Copertina

GASTONE GAL, storico appassionato, è insegnante di lettere in un istituto superiore della provincia di Padova e maestro di scherma all’AS Comini 1885 – Padova Scherma. E’ stato uno sciabolatore di valore che ha sperimentato personalmente le pedane del Trofeo Luxardo.
MARIA LUIGIA RANDI, professore associato di medicina interna all’Università di Padova, ha tirato a lungo di fioretto sulla pedana vicina a quella dei suoi amici sciabolatori che si allenavano per gareggiare al trofeo Luxardo.
I due autori hanno precedentemente collaborato in un’altra pubblicazione di argomento storico-schermistico Dal Club Savoia all’Accademia Comini, Padova, Cleup, 2005.

04 maggio 2007

Si è spento il Maestro Dario Codarin

Una triste notizia ha oggi colpito l'ambiente schermistico nazionale.
In mattinata, infatti, si è spento il maestro Dario Codarin, figura storica della scherma italiana, per la dedizione e la passione che l'hanno sempre contraddistinto. Il Presidente Giorgio Scarso, il Consiglio Federale e tutto il mondo della scherma, in questo momento così difficile, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia.
I funerali si svolgeranno lunedì 7 maggio, alle ore 17.00, presso la chiesa Madonna delle Grazie ad Udine. In rappresentanza della Federazione ci saranno il Vice Presidente Giuseppe Cafiero e il Consigliere Andrea Cipressa.


26 aprile 2007

Corsi estivi 2007

Vi comunichiamo che dal 29 giugno (arrivo entro le ore 19.00) al 7 luglio p.v. (partenza dopo il pasto di mezzogiorno), presso il Palazzo dello Sport di Norcia (PG), avranno luogo i corsi di scherma riservati agli Aspiranti Istruttori Nazionali (20) - Aspiranti Maestri (20) – corso di Scherma Storica (il corso avrà luogo se perverranno da un minimo di 5 ad un massimo di 15 domande di partecipazione).
I corsi di scherma sportiva si intendono alle tre armi e riservati agli iscritti alla Fis per l’anno 2006/2007 e che abbiano compiuto il 18° anno di età.
A causa del limitato numero di posti disponibili, si precisa sin d’ora che, in caso di eccedenza del numero dei richiedenti, sarà fatta una selezione tenendo conto delle esigenze locali segnalateci dai rispettivi Presidenti dei Comitati Regionali. Inoltre, sarà data precedenza a chi non ha mai partecipato a corsi, o partecipato ad un minor numero di corsi. Infine, si terrà conto, a parità di altre condizioni, della data di arrivo della domanda, da inoltrare esclusivamente a mezzo posta (esclusi il fax e la posta elettronica).
I corsi saranno tenuti da Docenti indicati dall’AIMS.
Si comunica che come negli anni passati, subito dopo i corsi, nella stessa sede, si dovrebbero svolgere gli esami per Aspiranti Istruttori regionali e Aspiranti istruttori Nazionali (data presumibile sabato 7 e domenica 8 luglio 2007).
Le relative domande di esami dovranno essere presentate solo dopo la pubblicazione del bando da parte dell’Accademia Nazionale di Napoli.
Solo per evitare equivoci si chiarisce sin d’ora che presentare domanda di partecipazione al corso non significa avere poi il diritto a sostenere l’esame.
Le spese di vitto e alloggio (8 giorni, pensione completa, comprese bevande ai pasti) sono pari a Euro 328 (trecentoventotto), e saranno a totale carico dei partecipanti, sistemati in camere da due o tre posti presso l’Hotel Europa di Norcia, Viale Europa - Tel 0743/816304/13/22- Fax 817430.
Le richieste di partecipazione ai corsi, redatte esclusivamente sul modulo allegato, dovranno pervenire, improrogabilmente entro e non oltre il 31 maggio 2007, alla sede dell’AIMS, V.le Tiziano,74 – 00196 Roma (06/36858452).
Alla domanda di iscrizione dovrà essere obbligatoriamente allegata la ricevuta di un versamento postale di Euro 88,00 (quale anticipo), sul c/c postale N° 95951000 intestato all’AIMS (e non alla FIS), somma che sarà restituita in caso di non ammissione al corso e trattenuta in caso di rinuncia.
Le domande prive dell’attestazione dell’avvenuto pagamento non saranno accettate.
A tutti i partecipanti saranno rimborsate le spese di viaggio pari al costo del biglietto in treno di seconda classe, o in auto (rimborso calcolabile sul costo di 1/20 di un litro di benzina per km. Sono esclusi i pedaggi autostradali).
Il programma dettagliato ed altre informazioni saranno comunicati in tempo utile.

07 marzo 2007

Assemblea Ordinaria AIMS

Monza, 3 marzo 2007
Relazione del Presidente

Cari colleghi,
vi ringrazio tutti per la vostra partecipazione a questa Assemblea e, sempre, per il sostegno che continuate a darci. Ringrazio anche gli assenti: molti mi hanno telefonato scusandosi, e non faccio fatica a comprenderli. Anche oggi molti di loro sono impegnati in gara: abbiamo un calendario che non ci dà pause.
Un saluto particolare va al nostro Presidente Onorario, Niccolò Perno, che ha appena compiuto i 97 anni, ed avrebbe certo gradito essere fra noi. Non gli è possibile, e ne comprendiamo i motivi. Ma lo salutiamo e lo ricordiamo sempre con affetto.
Sono trascorsi solo pochi mesi dalla nostra precedente Assemblea, in cui abbiamo sostanzialmente modificato lo Statuto. Ma tante cose sono accadute, e di queste dirò brevemente tra poco. Desidero però per prima cosa ricordare i nostri colleghi scomparsi di recente, ma ancora vivi nella nostra memoria. Sappiamo quanto amore e passione hanno messo nel loro lavoro, e ci uniamo al rimpianto dei loro allievi, nel ricordarli: dopo Armando Ruffo e Giuseppe Zumbo junior, ci hanno lasciato nei mesi scorsi anche Carlo Zumbo e Giuseppe Talarico.
Alziamoci in piedi, e rendiamo loro omaggio con un minuto di silenzio. Grazie.
Eccovi ora un breve resoconto dell’attività dell’Aims in questi ultimi mesi. Alfonso Gentile, nostro Vicepresidente e Tesoriere, ha preparato con il consueto scrupolo il nostro bilancio, che oggi vi chiediamo di approvare: lo ringrazio a nome di tutti per questo.
Il 2006 è stato l’anno dei mondiali: due volte. La prima, per i campionati del mondo dei Maestri, di cui avete letto un ampio resoconto sul nostro notiziario. Ci complimentiamo nuovamente con i nostri campioni, e ringraziamo la Fis per aver loro riconosciuto una gratificazione: certo modesta, se confrontata a quella che ricevono i nazionali dilettanti, ma comunque significativa e gradita.
La seconda, per i mondiali assoluti di Torino: un successo organizzativo straordinario, e un’opportunità di aggiornamento per i nostri Maestri. E l’Aims ha investito gran parte delle sue risorse per sostenerli.
In occasione di mondiali di Torino, in una sede diversa, ma prestigiosa (Palazzo Cisterna), l’Aims ha organizzato con successo la mostra “Il tocco della spada”: armi, immagini e accessori di scherma del periodo di transizione dal duello allo sport. Ringraziamo, per la collaborazione, il Dott. Longhi e la Pro Patria di Busto Arsizio, che hanno messo a disposizione il materiale; la provincia, per la sede; il Comitato Organizzatore dei mondiali e la Fis, per la collaborazione.
In occasione dei mondiali di Torino abbiamo anche organizzato uno stand dell’Aims, in cui abbiamo esposto libri e oggetti di rappresentanza: peccato che, nella confusione del dopo-mondiali, qualcuno abbia approfittato per far sparire gran parte di ciò che era rimasto. Abbiamo anche riservato uno spazio all’AAI, l’Accademia Internazionale, invitando ad alcuni eventi il Presidente, Mike Bunke. Fra i nostri successi di questi mesi, dobbiamo anche ricordare l’elezione di Roberta Giussani nel CD dell’AAI, come Vicepresidente, posto occupato sino a quattro anni prima da Roberto Piraino. Alla nostra collega, che siede anche nel CD dell’Aims, le nostre congratulazioni e l’augurio di un proficuo lavoro.
Corsi di formazione e aggiornamento: in primo luogo, quelli di Norcia. Ne avete già letto sul notiziario, per cui non mi ripeterò in questa sede. I corsi hanno sempre un notevole successo, ma sono purtroppo pressoché l’unica opportunità di formazione: vorremmo poter fare di più, ma va detto che il principale ostacolo, dopo quello economico, è la difficoltà di individuare periodi liberi dagli impegni schermistici. Stiamo cercando modelli alternativi, e credo che sarà presto necessaria un’approfondita discussione, in proposito.
Stanno dando frutti, anche se non dovunque allo stesso modo, i corsi regionali e quelli per animatori, dopo il decentramento. Il numero di tecnici è in aumento, con beneficio delle sale di scherma: ce ne accorgiamo agli esami, quando siamo in difficoltà per l’elevato numero dei richiedenti. Qualche problema c’è per la qualità, che non può migliorare se non con un costante e qualificato tirocinio.
Oltre ai corsi ordinari, abbiamo organizzato corsi di specializzazione, o stage di aggiornamento. Desidero qui ringraziare, accomunandoli, tutti i nostri Docenti, a livello nazionale o regionale: condividono senza riserve la loro passione e il frutto del loro impegno, e non possiamo certo dire di averli compensati adeguatamente. Facciamo il possibile, che è purtroppo poco.
Un esperimento interessante, indipendentemente dal successo che potrà avere, è la proposta di Master di scherma all’Università di Cassino, dove sono stato invitato a parlare in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico. Non sappiamo come andranno le cose, e l’impresa non è facile: resta però la sensazione del grande interesse suscitato nel mondo universitario, col quale dovremo necessariamente relazionarci. Cosa che, del resto, già avviene con successo con i corsi per Animatori.
Dicevamo degli esami: a Norcia, fino agli Istruttori Nazionali, e a Napoli, anche per i Maestri. Una maratona molto impegnativa, anche in fase di preparazione: basti pensare alle tesi. Ma il risultato ci ripaga: solo, bisognerà avere una maggiore collaborazione.
Dispiace dover constatare la difficile situazione dell’Accademia, rimasta praticamente senza sede: le promesse dell’Amministrazione non sono mancate, ma fra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare. Speriamo che la situazione si sblocchi al più presto, e da parte nostra collaboriamo e collaboreremo affinché l’ANS possa superare il momento critico, salvando così un pezzo importante della nostra storia.
Di questa storia è testimonianza il libro che avete ricevuto in omaggio. La Storia della Scherma del Prof. William Gaugler, Maestro di scherma americano diplomato presso l’ANS, sarà il testo di riferimento per una nuova materia, che riteniamo necessario aggiungere a quelle che formano il bagaglio culturale del maestro. La traduzione, inizialmente, come per vari altri testi e trattati, era una tesi di diploma: in questo caso, della Maestra Roberta Giussani, che poi ha completato e perfezionato il lavoro. Averlo qui, oggi, in tempo per farvene omaggio, a voi ed ai membri dell’Assemblea della Fis, è stato un piccolo miracolo, di cui sono orgoglioso.
L’Aims è stata presente, nel panorama delle pubblicazioni schermistiche, anche col suo notiziario, oltre che con articoli sulla nuova rivista, Passione Stoccata, e sui siti web nazionali ed esteri. Il notiziario resta trimestrale, malgrado la precedente decisione di renderlo annuale. Abbiamo ritenuto di non dover rinunciare ad una nostra più puntuale presenza, anche per contribuire a sostenere la nostra Federazione, in un momento non facile.
Molti episodi, ripresi spesso in modo distorto dalla stampa, o dai siti web in cui si accendono a volte furiosi e futili dibattiti, danno del nostro mondo un’immagine non bella, né veritiera. Non è che manchino i problemi, o che si sia sempre d’accordo su tutto: ma individuare solo i lati negativi, ignorando quanto di buono si è fatto e si continua a fare, malgrado tutte le difficoltà, mi sembra autolesionista e quindi poco intelligente. La scherma è un patrimonio di noi tutti, e dovremmo preservarlo con cura.
Oltre ai temi della formazione, che ci stanno particolarmente a cuore ed avranno presto sviluppi interessanti, desidero qui ricordare alcuni temi su cui si appunta l’interesse dell’Aims, anche se non su tutti si riesce a progredire come si vorrebbe.
Procede la sperimentazione nell’ambito di Schermalab, in collaborazione con i ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma. Sono emersi dati interessanti, che speriamo si traducano presto in indicazioni utili per i tecnici.
Segna il passo la questione Sportass, principalmente per la persistente politica dilatoria dell’Ente, anche dopo che ha rinnovato i suoi vertici. Ci attiveremo in nuove direzioni, ma è il caso di dire che siamo fortemente delusi da fatti, Enti e persone. Non molleremo la presa.
Procede a rilento anche il settore della Scherma Storica, che sembra suscitare sempre maggiore interesse nella base, dentro e fuori il nostro mondo; e, proporzionalmente, altrettanto timore di coinvolgimento nella dirigenza federale. Insisteremo, anche se, non cesso di ricordarlo, la Fis ha fra i suoi doveri statutari (art. 1, 1° capoverso) quello di “... praticare, promuovere, sviluppare e diffondere la disciplina della scherma in tutte le sue forme.”
Fra le questioni che restano aperte, e di cui attendiamo soluzione da parte della Fis, quella dell’organismo tecnico federale, ovvero l’Aims, che è stato artificialmente contrapposto, in passato, alla lista tecnica. Abbiamo compiuto tutti i passi, anche statutari, per sciogliere eventuali nodi residui, e consentire un tesseramento unico, che non penalizzi, nei fatti, chi si iscrive all’Aims. Ora attendiamo la Fis, i cui dirigenti eletti avevano inserito questo argomento nel programma elettorale, e speriamo. Ma ci sono segnali positivi in tal senso.
Il biennio che segnerà la fine del nostro mandato sarà, nei miei desideri e nelle mie speranze, un periodo di rielaborazione del ruolo e delle prospettive dell’Associazione.
Molte barriere sono cadute, il mondo cambia sempre più rapidamente, e anche noi dobbiamo saper stare al passo, rinnovandoci profondamente: al nostro interno, e con la collaborazione della Fis, di cui siamo parte. Questo sarà possibile solo con la vostra partecipazione. E’ un invito che rivolgo soprattutto ai giovani, da cui dipende il nostro futuro, e quello della scherma. Fate che la mia speranza si trasformi in realtà.
Grazie.

Il presidente dell’Aims
Giovanni Toràn

05 marzo 2007

Assemblea AIMS a Monza

3/3/2007 - Monza (MI)
Si è svolta a Monza l’Assemblea dell’Associazione Italiana Maestri di Scherma, presso l’Hotel della Regione. Per i numerosi maestri intervenuti - 52 i presenti più 38 deleghe, per un totale di 90 - è stata l’occasione per approvare la relazione del presidente dell’AIMS Giancarlo Toran e il bilancio dell’anno 2006, ma anche per confrontarsi con i rappresentanti della FIS approfittando della presenza del presidente Giorgio Scarso e dei consiglieri Andrea Cipressa, eletto in quota maestri, e Luigi Campofreda. Il presidente Scarso, nel rivolgere il suo saluto all’Assemblea, ha voluto innanzitutto ringraziare Cipressa per il grande lavoro di coordinamento che sta svolgendo tra la FIS e l’AIMS. Ha poi sottolineato con forza l’importanza fondamentale dei maestri per il mondo della scherma italiana: «Se c’è una componente della nostra famiglia - ha affermato fra le altre cose Scarso - che lavora affinché le cose nella scherma funzionino al meglio questa è costituita proprio dai maestri». Oltre a ciò, Scarso ha rivolto all’AIMS il suo apprezzamento per la realizzazione del volume “Storia della Scherma”, che è stato offerto oggi in omaggio dalla FIS ai partecipanti all’Assemblea Biennale Ordinaria.
Dopo Scarso, la parola è passata al maestro Toran, presidente dell’AIMS, che prima di passare alla lettura della sua relazione ha rivolto un pensiero affettuoso al 97enne maestro Niccolò Perno, presidente onorario dell’AIMS, il quale, pur non potendo partecipare attivamente alla vita dell’associazione e pur non potendo essere presente all’Assemblea, si dimostra sempre interessato alle problematiche riguardanti i maestri di scherma italiani.
Nella sua relazione, Toran ha affrontato i punti qualificanti dell’attività dell’AIMS, ponendo l’accento soprattutto sulla fondamentale questione della formazione. Toran ha sottolineato gli sforzi e gli investimenti che l’AIMS, in sinergia con la FIS, sta effettuando per venire incontro alle esigenze degli aspiranti maestri, pur non nascondendo i problemi ancora non risolti, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione di stages. Infine, sempre per restare in tema di formazione, Toran ha ricordato la positiva esperienza di Schermalab, un esperimento che sta dando buoni frutti e che può rivelarsi di grande importanza per la crescita e l’aggiornamento professionale dei maestri italiani.
Dopo la lettura della relazione, si è aperto il dibattito. I temi più ricorrenti negli interventi dei maestri presenti sono stati quello della formazione e quello delle prospettive professionali per la categoria. A proposito di quest’ultimo problema, il presidente Scarso ha promesso il massimo impegno e la massima collaborazione della FIS, anche con la promozione e l’organizzazione di un tavolo di lavoro al quale, oltre ai maestri e ai dirigenti sportivi, saranno chiamati a partecipare enti previdenziali e rappresentanti del Ministero del Lavoro. Al termine dell’Assemblea, sono stati premiati i protagonisti del Campionati Mondiale Maestri che si è disputato a fine agosto a Jodoigne, in Belgio. Hanno ricevuto in dono un orologio targato AIMS i maestri Eugenio Migliore, vincitore di due ori individuali (tra cui quello del fioretto, tornato in Italia dopo 28 anni), due ori e un bronzo a squadre, Serena Pivotti (un oro individuale e un oro e un argento a squadre), Roberta Giussani (due ori e un argento a squadre, oltre che l’elezione alla vice-presidenza dell’Associazione Internazionale Maestri), Massimiliano Bruno (un oro e un argento a squadre), Anna Ferni (un argento individuale e un oro a squadre), Adolfo Fantoni (un bronzo a squadre) e Francesca D’Alessandri (un argento individuale e un oro e un argento a squadre).
Fonte:www.federscherma.it

27 febbraio 2007

Risultati esami a Napoli

Napoli, 25 febbraio 2007

Si è svolta a Napoli all'Accademia Nazionale di Scherma nella sede della Nunziatella la sessione invernale degli esami per Maestri e Istruttori Nazionali di scherma.
Questi sono i risultati:

DE MEO Roberta Formia (LT) Istruttore Naz. Fioretto
BARNABE'BrunoAmadora (Portogallo)Istruttore Naz. Fioretto, Spada
CORRETTI Giorgio Cascina (PI)Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
DI BELLA Alessandro Viagrande (CT) Istruttore Naz. Spada
FOLGORI Marco Chiavari (GE) Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
MESSINESE Brando Livorno Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
PICCININO Noemi Savona Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
TANZINI Athos Livorno Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
VANNINI Marco Livorno Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
LO CONTEDavideOrvieto (TR)Non Idoneo
PAOLETTILorenzoLivornoIstruttore Naz. Sciabola
RUBINOAlessandroBrindisiIstruttore Naz. Spada, Sciabola
IERVOLINOMassimoBolognaMaestro 6,50
MAZZONIAngeloMilanoMaestro 8,45
PACIFICOMarcoRomaMaestro 6,84
ANFORAGabrieleFormia (LT)Maestro 7,16
CATALETARamonaFoggiaMaestro 7,86
EFROSININIgorForlìIstruttore Naz. Fioretto, Spada
GIOLITOBarbaraMassara (BI)Maestro 7,80
COMINCININicolaBresciaMaestro 6,00
PASTOREGianpieroFisciano (SA)Istruttore Naz. Fioretto, Spada, Sciabola
FALCOMBELLOFabrizioRomaIstruttore Naz. Fioretto
ROSETICristinaVicenzaIstruttore Naz. Sciabola
SERAFINIElenaGrottaferrata (RM)Istruttore Naz. Spada
LOJOLAWilfredoS.M.Capua V. (CE)Istruttore Naz. Fioretto, Spada
PETELLAMarcoRomaMaestro 8,08
PUGLIESEGiuseppeMazara del Vallo (TP)Maestro 7,06
SIROVICHGiovanniRomaMaestro 7,88
ZENGA GERMANOMassimoVercelliMaestro 8,28
ANTEROGianfrancoAgrigentoMaestro 6.00

Commissione d'esame:
Accademia:
Maurizio Fumo, Paolo Cutolo, Pasquale La Ragione, Fabrizio Polidoro, Vittorio Placella.
FIS:
Luigi Campofreda.
AIMS:
Giancarlo Toran, Saverio Crisci, Alberto Coltorti, Aldo Cuomo.
Regolamento:
Renato Del Mastro.

06 gennaio 2007

Incontro seminario di spada col Maestro Pietro Gnisci a Caserta

Oggi a Caserta, ospitati dalla sala scherma della Giannone di Caserta, si è tenuto un incontro tra i Maestri e Istruttori di spada della Campania e Basilicata.

Lo stage, che ha visto la presenza del Consigliere Federale Luigi Campofreda, del rappresentante dei tecnici Aldo Cuomo, dei dirigenti della Giannone Vozza e Parisella e del presidente della Nedo Nadi di Salerno Teresa Gallo, è stato condotto dal Maestro Pietro Gnisci con la collaborazione del suo allievo Francesco Campagna.
Il Maestro Gnisci, stimolato dalle domande degli intervenuti, ha argomentato efficacemente, sia teoricamente che praticamente, i seguenti punti:

  • il bambino viene istruito con la scherma e per la scherma con l’arma del peso adatto all’età;
  • nessuna differenza nell'insegnamento tra le tre specialità nel bambino al primo approccio;
  • all’età opportuna (9-10-11 anni) insegnare direttamente la specialità opportuna (nel nostro caso la spada);
  • necessità del braccio armato arretrato, soprattutto nei più giovani, per evitare l’irrigidimento della spalla;
  • importanza della misura nell’insegnamento ed evoluzione nel tempo delle varie misure nella spada;
  • rispetto delle caratteristiche fisiche e motorie dell'atleta, senza forzare le posizioni più naturali;
  • scioltezza del polso, del braccio e della mano;
  • concetto di controffesa fondamentale nella spada (“parata con la punta e con la coccia”)
  • concetto di attacco quasi sempre di seconda intenzione (intenzionale o meno) e affondo con gamba posteriore non completamente distesa;
  • importanza della posizione dell’arma al termine di ogni azione, con coccia centrale e punta in direzione del bersaglio centrale;
  • preparazione tecnica, lezione e preparazione atletica;
  • importanza della libertà di interpretazione e fantasia dell’allievo. Stimolare l’allievo a trovare proprie soluzioni.

L’iniziativa ha suscitato molto interesse tra i partecipanti ed è stato quindi programmato un secondo appuntamento in data da concordare.
Erano presenti, inoltre, i Maestri: Antonio Furno, Clemente Rossacco, Giuseppe Pinto, Omar de Carlo, Mauro Barionovi, Mario Renzulli, Ewa Kowalcsyk, Emilo Basile e gli istruttori e aspiranti: Giovanni Gargiulo, Olga Campofreda, Nicola De Matteo, Giovanna Della Corte, Roberto Fermo, Willy Loyola, Carlo Gallo, Alina Rossacco.